Imprenditore e uomo politico italiano. Figlio di Mario, nel 1993, alla
morte del padre, assunse la direzione della casa cinematografica da lui fondata, oltre
che la presidenza della Fiorentina Associazione Calcio. Nel 1989 era già approdato alla
produzione cinematografica creando, insieme a Silvio Berlusconi, la Penta Video, società
che venne in seguito divisa per gravi dissidi tra i due soci.
Nel 1995 acquistò le reti televisive Videomusic (ribattezzata poi TMC2 e in seguito,
dal 2001, ospitante MTV Italia) e Telemontecarlo,
divenuta nel 2001 La7 dopo l'acqusizione da parte di Seat.
Si dedicò anche alla politica e negli anni 1994 e 1996 fu eletto al Senato
nelle liste del Partito Popolare Italiano. Nel 2001 si candidò invece
con l'Ulivo nel collegio di Acireale, ma raccolse solo il 33% dei voti e non fu eletto.
Responsabile di numerosi illeciti nella gestione
del patrimonio finanziario della Fiorentina (nel 2001 la Procura giunse a chiedere il
fallimento della società, fallimento poi realizzatosi nel settembre 2002),
C.G.
venne indagato per falso in bilancio e
infedeltà patrimoniale. Considerato il responsabile di una disastrosa politica
dirigenziale, fu inoltre pesantemente contestato dalla tifoseria viola. Nel 2002 gli venne
formalmente notificato un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari
nell'ambito della vertenza giudiziaria nella quale gli si contestava il reato di
bancarotta fraudolenta. Nell'ottobre 2006, al processo per il crac della vecchia
Fiorentina, i pm chiesero per l'ex patron viola cinque anni e due mesi di reclusione;
nell'aprile precedente
C.G. si era presentato alle elezioni politiche
quale candidato alla Camera del Movimento per l'Autonomia, alleato della Lega Nord,
ma non ottenne i voti necessari per essere eletto (n. Firenze 1945).